31 dicembre 2012

Best Albums of 2012

Signori e signore,culi belli e culi brutti,scimmie computerizzate e maya in ritardo dal 21 dicembre attaccatevi alla scrivania e iniziate a dare uno sguardo alle classifiche finali 2012 per quanto riguarda la sezione album.
Sfatiamo un mito:non è vero che al giorno d'oggi la musica fa schifo,che quaranta anni fa si suonava meglio,c'erano più idee eccetera eccetere. Chi lo dice è un nostalgico del cazzo che non riesce a muoversi nei tempi moderni. Il motivo principale è perchè non sa dove cercare.
Ora fanculo le classifiche. Sono brutte,non hanno senso,sono scontate e sono roba da hipster incalliti con i baffi gialli e neri,quindi una volta all'anno si possano anche fare odiandoci con tutto il nostro cuore per averle fatte.

Questa è la top 5 de La Ritournelle360.

5

Flying Lotus: Until the Quiet Comes.

Ennesimo capolavoro del produttore di Los Angeles che oramai dimostra una capacità assoluta nel distreggiarsi fra numerosi generi e amalgamare il risultato in canzoni luccicanti e eternamente profonde. Un gradino sotto Cosmogramma,ma solo perchè quel disco è la perfezione fatta cd.

4

Four Tet: Pink

Four Tet ha chiuso il cerchio. Queste otto canzoni rappresentano una miscela tra dance,house ed elettronica che colpisce al primo ascolto. Finchè il ragazzo continuerà a produrre album del genere la gente avrà di che ballare negli anni anni a venire. Recensione Locked


3

Dirty Projectors: Swing Lo Magellan

L'album della consacrazione per il sestetto di Brooklyn. Centro perfetto. Melodie che si avvicinano alla perfezione. Se non vi basta questo per ascoltarlo,non so che altro fare. Recensione album


2

Tame Impala: Lonerism

Un album che sembra uscito dagli anni psichedelici e hippie sul finire dei sessanta dello scorso secolo. Invece questi "tipetti" qua sono dei giorni nostri e vengano dalla terra dei canguri,la magnifica e selvaggia Australia. Il loro sound sorprende e spiazza in maniera incredibile. Non vi resta che chiudere gli occhi e partire per il viaggio sul pianeta Lonerism. Lunga vita alla psichedelia!


1

Beach House: Bloom

Non c'è motivo alcuno per non dare la palma di miglior album ai Beach House. Vi rimando alla recensione fatta da questo blog tempo fa. Lì troverete tutti i motivi per cui il duo di Baltimora al momento è la migliore band sulla faccia della terra. Beach House-Bloom Recensione


19 dicembre 2012

Dirty Projectors- Swing Lo Magellan




Delicatezza,genio,follia,poesia,avanguardismo dei giorni nostri,melodie celestiali.
C'è tutto questo nel nuovo album del sestetto americano Dirty Projectors,che continua a stupire per l'incredibile vena artistica dimostrata ad ogni uscita di un nuovo lavoro. 

Swing Lo Magellan arriva tre anni dopo l'acclamatissimo Bitte Orca che li aveva proiettati nel paradiso delle indie band più innovative dei tempi moderni. Un successo di critica devastante che li ha fatti conoscere anche al grande pubblico attento ai suoni raffinati. Il nuovo album è stato scritto, registrato e prodotto dal frontman del gruppo Dave Longstreth.

Questo è il sesto album in studio di un gruppo che non finisce mai di stupire. Dodici tracce che ti lasciano il sorriso sulle labbra per l'incredibile varietà di suoni e melodie presenti all'interno di ogni canzone. Si passa da pezzi più sperimentali ad altri di una semplicità disarmante ,che proiettano la mente dell'ascoltatore in alto nel cielo. Un cielo azzurro,il più azzurro che abbiate mai visto e dove potete fare tutto quello che volete. Volare,cenare su di una nuvola con donne e uomini dell'antica Grecia pronti ad accogliere ogni vostra richiesta.

I pezzi di questo album vengono smontati e rimontati a proprio piacimento da una band che sembra nel pieno della maturità artistica e compositiva, conscia ormai di ogni singola nota da mettere nel suo posto prediletto all'interno di ogni singola canzone.
Ogni strumento si incastra con gli altri nella maniera esatta e le melodie che vengono fuori sono assolutamente perfette.
Per certi versi ricordano i Beatles ,per altri i più vicini(intendo in termini di tempo) Vampire Weekend.
Fondamentale è la sezione delle percussioni che esplora diversi generi:si passa dal rock americano anni 90 all'Africa senza che nessuno se ne accorga. Alla classica batteria vengono sovrapposti altri suoni di percussioni che rendono i pezzi “anarchici” nel senso più positivo del termine. Le canzoni più significative sotto questo punto di vista sono le meravigliose “About to Die” e “The Socialites” (la più Vampire Weekendiana di tutte forse).
Un album dove non ci sono cali di creatività e che presenta picchi elevatissimi in canzoni dove il ritmo rallenta per lasciare spazio a melodie celestiali. Su tutte “Swing Lo Magellan”,la straordinaria “Dance for You”(unica nella sua incredibile semplicità ed efficacia) e “Just from Chevron”.
Un lavoro che non ti lascia mai sazio e, con una voglia irresistibile di essere su quella nuvola , cenando con quegli ometti dell'antica Grecia pronti a farti ascoltare per l'ennesima volta questo meraviglioso disco.
Chapeau

Canzoni consigliate: About to Die,The Socialites,Just from Chevron, Dance For You





06 dicembre 2012

XXYYXX | XXYYXX


All'anagrafe conosciuto come Marcel Everett,ai più come XXYYXX. Dj/producer proveniente da Orlando,Florida,Usa. A tipi come lui si appiccica bene addosso l'etichetta di prodigio musicale. Giovane prodigio. Ebbene si Marcel alla "veneranda" età di 16 anni sforna un album dall'incredibile varietà di suoni e dimostra una maturità compositiva e produttiva fuori dal comune che fa gridare al miracolo. I suoi sono i suoni del futuro. Post-dubstep,elettronica,bassi dirompenti che s'incontrano,questi sono gli elementi principali. La sensazione che si riceve ascoltando questo lavoro è di potenza e calma nello stesso istante:è come se i dinosauri ,dominatori della terra milioni di anni fa,incontrassero chi domina la terra adesso(l'uomo) per unirsi e formare un binomio dall'incredibile forza e intelligenza. Ogni singolo colpo di cassa assomiglia ad una pulsazione del cuore;forte,potente,tremendamente viva. Questo lavoro è tremendamente vivo e l'ascoltatore rimane affascinato dalla volontà dell'autore di esprimere questo concetto. Marcel ci porta piano piano dentro il suo universo e il lavoro diventa sempre più interessante. Mano a mano che le tracce si susseguono afferriamo ciò che l'opera ci vuole trasmettere e ne rimaniamo colpiti sempre di più. Canzoni come Fields e Forest Fires (solo per citarne due) hanno una potenza devastante,che spiazza e conquista nello stesso istante al primo ascolto. Potenza si è detto,ma anche straordinaria calma. Suoni celestiali che fanno continuare un immaginario viaggio alla scoperta di luoghi mai esplorati e dai colori freschi,vividi,luccicanti. Musica dal futuro .Il futuro è dalla parte di Marcel. Il presente anche.

Canzoni consigliate:  Good Enough, Set It OffNever Leaves, Love isn't Made.