07 dicembre 2015

Prins Thomas - B

Thomas Moen Hermansen conosciuto al pubblico con il moniker di Prins Thomas torna su Smalltown Supersound con un nuovo lp a distanza di qualche mese dal suo ultimo lavoro Rainbow Disco uscito per l'etichetta giapponese Endless Fight.
Fautore e promotore di un genere che potremmo definire come "space-disco" con la sua nuova creazione sembra volersi e volerci spiazzare. Principe del Norte vira, ce lo spiega lo stesso Thomas, su sonorità ambient e mentalmente danzanti.
La nuova release è anticipata dalla splendida cavalcata di B, ovvero quasi dodici minuti di synth mutanti che fluttuano su un tappeto di chitarre riverberate in un viaggio dal sapore intenso e fortemente introspettivo.
Non vi resta che godervelo qua sotto e preordinare l'intero album a questo link.


02 dicembre 2015

La Ritournelle360 presents: La Petite Compagnie e Salva V/A act. I (LPC003)

















"La Petite Compagnie", da Tolouse, è un'associazione francese di musica elettronica, fondata nel 2012 con lo scopo di organizzare eventi tramite i quali promuovere e far crescere il proprio collettivo di artisti emergenti.
Le loro feste sono incentrate su uno stretto connubio labirintico di arte visuale (responsabili alcuni artisti audiovisivi, Mas e UNN) e sonora: il pubblico può così immergersi completamente in atmosfere trascendentali e ascetiche, per questo uniche e caratteristiche.

A poco a poco il progetto si è allargato ed è stata creata l'omonima label, con sonorità che vanno dalla ambient, alla dub, alla techno sperimentale: la sensazione è che ci sia una netta correlazione tra il mood degli eventi e quello della musica prodotta, un processo in cui la produzione è solo la sublimazione di un continuum fluido e ipnotico.

Nel maggio 2014 il primo EP di Keadz, LPC001, dedicato ad Antoine Debens, uno tra i fondatori dell'associazione, deceduto pochi mesi prima. In seguito, una seconda release, LPC002.
Arriviamo dunque a ieri, giorno in cui è uscito "Salva" Act. I, prima parte di un etereo V/A, comprensivo di tutti gli artisti de La Petite Compagnie.

Il tema centrale che fa da sfondo al lavoro è il silenzio: ogni componente ne ha dato una sua visione, un suo personale concept, un'idea tramutata in note e suoni.
In "Salva" act. I, come in un misterioso idillio, ogni artista ha potuto rappresentare uno stralcio della propria anima e della concettualità musicale che essa incarna, immergendo l'io nel profondo della traccia così come un gioielliere incastona una gemma dentro alla montatura dell'anello.
Ciascun contributo è intenso come un'esperienza ormai passata, un ricordo lontano, un frammento pieno di ombre.

Il viaggio parte con la ambient cupa e tenebrosa di Kujo & Hydrangea e la loro "Le Silence de deux étrangers", continua incessante con il mistero e le urla strazianti  in "Vow of silence" di Modvs, si interrompe con la pioggia elettronico/industrale di Keadz e la sua "Ceremonial Dance of the White Pygmy". Poi Antonio Ruscito, nocchiere di una techno nostrana, inquieta e apocalittica: ci trasporta con le sue frasi reverberate e il perpetuo synth di sottofondo in "Mute Space". Con Gahb - Deep Structures il cielo di LPC003 è di nuovo scuro e pieno di nubi sintetiche, squarciate di lì a poco dai battiti sincopati di Elle - Soddisfazione Decrescente. Il duo Monochrome, con "Siren" e i suoi suoni industrali e meccanici, ci fa giungere davanti alle porte dell'Ade: qua, il compito di aprirle definitivamente è capitato ad un altro italiano, Emanuele Pertoldi aka Shaded Explorer, con "Avgrund", chiusura del disco, in un vortice di pads celestiali e atmosfere Lynchane.

Aspettiamo il 1 gennaio curiosi di ascoltare la seconda parte e vedere espresso nella sua interezza questo immenso percorso sonoro sul silenzio.

Qua potete immergervi nel viaggio della prima parte di Salva LPC003 e acquistare il vinile su Bandcamp:

LPC003 : Salva (part I) by Various Artists

28 novembre 2015

Bibio - Petals

Le nuvole che sorreggono i nostri desideri, i nostri pensieri e li elevano al loro livello, sono fatte del materiale dei nostri sogni. Soffici, delicate, accoglienti. Ho sempre trovato la musica di Steven Wilkinson aka Bibio come un qualcosa di non materiale, costruita su queste dolci fantasiose colline. Il singolo che preannuncia il nuovo lavoro del producer inglese, Petals , non si discosta da questo immaginario. Bibio abbraccia una chitarra e riempie le note che mano a mano avanzano con la semplicità di un synth circolare, di un basso mai troppo invadente e con la sua voce piena di eco. Un segnale di pace, vibrazioni di amore. Mai come oggi ne abbiamo bisogno.

16 novembre 2015

La Ritournelle360 presents: Dustin Zahn ‎– New Day Rising Remixes [ENEMY029]




L'aria comincia a farsi fresca. Le foglie sono quasi cadute tutte dagli alberi.
Le sonorità della musica che ascolto si fanno sempre più tenebrose e cupe, di pari passo con l'imminente arrivo del Generale Inverno.


Era da tanto che non scrivevo: torno a farlo per presentarvi un disco che ho in pre-order, uscito il 2 novembre, contenente le reinterpretazioni di due delle 3 tracce che compongono l'EP "New Day Rising" di Dustin Zahn, prodotto nel gennaio del 2014 sulla sua etichetta Enemy Records.




A. Dustin Zahn - Lost in rapture (Mr. Tophat and Art Alphie Remix)

Mr. Tophat e Art Alphie, sono due dj/producer svedesi, fondatori tra le altre cose della Karlovak Recordings.
Ascoltando il loro remix, sono rimasto sorpreso: questo perchè di solito producono house/deep house, certamente di qualità, raffinata, ma assolutamente non potente. I due hanno reso "Lost in rapture" molto ma molto più spinta rispetto alla versione originale.
La traccia parte in sordina, immergendo l'ascoltatore in un clima lugubre. Il sample dell'original mix è nascosto in delay tra le pieghe di urla e ululati, ruggiti, bambini che parlano e le drums che fanno progredire il ritmo.
Al minuto 4.14 circa la melodia comincia a farsi più vivace: l'effetto dura per pochi istanti, prima di una pausa repentina dopo la quale la traccia scoppia definitivamente a 4.35, in tutta la sua potenza fragorosa.







B1. Dustin Zahn - New Day Rising (Vril's New World Rising Mix)

Vril è un autentico fenomeno: pilastro portante delle labels più importanti e prestigiose di questi ultimi anni, quali Giegling, Delsin, Semantica, ha uno stile unico: se non ci fosse stato scritto "Vril's New World Rising Mix", avrei capito lo stesso che si trattava di lui, visto il marchio di fabbrica ormai inconfondibile.
Il groove è immediato e dura incalzante per 3 minuti. Poi una pausa, quasi epica, fatta da bassi e synths avvolgenti, e le percussioni che ripartono subito dopo caratterizzate da un vorticoso alternarsi di rides/non rides che farebbero muovere anche un anziano al bar sport.
E' la reinterpretazione che mi è piaciuta di più.




B2. Dustin Zahn - Lost in Rapture (Steve Bicknell Remix)

Steve Bicknell è una leggenda della scena club UK, fin dagli anni '80, ai tempi in cui era resident agli Energy raves, influenti per l'intera generazione di artisti elettronici di oltremanica.

Il suo remix di Lost in Rapture chiude il disco. E' quello di durata più breve, ma anche il più veloce: sembra adatto a un rave, come nella tradizione che Bicknell incarna e rappresenta.
Un delirio completo, composto da un unico sample implacabile e ipnotico.







11 novembre 2015

Billowing - Corner Dregs

Il soliloquio è comunemente usato come riflessione del personaggio di un poema drammatico che, restando da solo, affronta i suoi pensieri e la sua immaginazione e li scandaglia alla ricerca di un appiglio da cui trarre la forza per continuare il suo cammino. Anche se noi viviamo al di fuori di qualsiasi poema di Shakespeariana memoria, le situazioni che spesso ci troviamo ad affrontare nella nostra vita possono essere comparate alla drammaticità di una tragedia. Ciò determina un allargamento della portata circostanziale a cui un soliloquio può riferirsi, che coinvolge sempre di più le persone reali più che quelle della fantasia di qualche artista. Molto spesso le persone sensibili associano i loro più profondi ragionamenti a una determinata situazione e cosa di più della musica giusta può aiutare gli esseri umani a esplorare i loro più reconditi pensieri. Esistono quelle canzoni che ti entrano dentro per la loro profondità, per il riflettere loro stesse e colpire l'immaginazione interna di un uomo. Il progetto dei Billowing e la loro canzone Corner Dregs che anticipa l'album Dead In a Ditch porta esattamente a questo punto il nostro corpo e la nostra anima. Il nostro cervello e il nostro cuore.
Normalmente i Billowing sono un progetto composto da due autori (Scott DeRoche alla chitarra e Fred Thomas alle parti elettroniche) ma questo lavoro si basa su una lunga sessione a cui hanno partecipato alla batteria uno dei guru della sperimentazione downtempo ed elettronica odierna, Shigeto, il sassofonista Daniel Bennett e il bassista Tim Flood.
La traccia ci riporta alla mente il celebre aforisma attribuito ad Eraclito del "Panta Rei", tutto scorre. Un fluido che sembra non fermarsi non percorrendo mai il solito sentiero con la batteria soffice e delicata di Shigeto che si amalgama perfettamente alle improvvisazioni di Thomas, Bennett e DeRoche. Una chicca da gustare in attesa dell'intero Lp in uscita su Life Like Tapes.

05 novembre 2015

Max Graef & Glenn Astro - Magic Johnson

Max Graef e Glenn Astro sono sempre stati due compagnoni di merende, trovandosi d'accordo su molti punti dei loro stili comuni. La loro ricerca sonora si basa infatti su profondi radici jazz che i due mischiano sapientemente con house, breakbeat, techno ed elettronica. La coppia va talmente di pari passo che ha fondato un anno fa una propria casa discografica, la Money $ex Records, che vanta già 4 produzioni in questo anno e che sembra incanalata verso rosei lidi futuri. I due continuano a scrivere e produrre musica di eccelsa qualità, ne è dimostrazione la canzone che li vede approdare sulle terre dorate della Ninja Tune, vacca sacra della musica elettronica contemporanea. Magic Johnson fa parte del ep omonimo in uscita per la label britannica il prossimo 4 dicembre e vede i due musicisti cimentarsi in un sum sonoro del suono che li ha resi celebri. Un elegante piano accompagna le evoluzioni acrobatiche dei battiti di batteria e basso, i quali vanno a braccetto guidati da delizia e sagacia, intramezzati a colpi di scratch vinilese. In attesa del lavoro completo potete apprezzare la traccia di anticipazione qua sotto.

14 ottobre 2015

Marco Shuttle - Sing Like A Bird Reprise [EE009]




Marco Sartorelli aka Marco Shuttle è un dj/producer trevigiano.

Dopo essersi stabilito a Londra, si è imposto come uno dei principali odierni rappresentanti di una techno introspettiva e sperimentale, ma ipnotica e melodica, tanto da esser riuscito a convincere etichette europee prestigiose come Clone Records e Time To Express, e americane come The Bunker New York.

La reale svolta nella sua carriera musicale è arrivata dopo la fondazione della sua label, Eerie, sulla quale ha prodotto “Simmetria Delle Stringhe EP”, “Modula EP” e “There’s No Point…That’s The Point”, nel periodo che va dal 2012 al 2013. Per non dimenticare "Visione LP", uscito nel 2014, album nel quale ha dimostrato sempre più la capacità di mescolare sapientemente vari generi, stili, "visioni", appunto.

Ora, sempre su Eerie, sta per arrivare "Sing Like A Bird Reprise", meraviglioso doppio singolo del quale oggi vi vogliamo proporre gli estratti:




09 ottobre 2015

Sven Weisemann presents: Desolate - Withering Beauty EP [FAUXPAS 018]




Desolate è uno degli alias (gli altri sono Jouem, Sven Weisemann, Phidias) di Sven Weisemann, raffinatissimo e poliedrico dj/producer tedesco che, a dispetto della giovane età, è già dotato di un ricco bagaglio di esperienze, viste le produzioni su liebe*detail, Mojuba, Delsin Records e altre: le sue influenze sono vaste, e partono dalle colonne sonore, per arrivare poi alla ambient, alla dub e a sonorità più groovy degli splendidi albori ormai passati, quelle di Detroit e Chicago.

Il 28 settembre scorso, in edizione limitata al Giappone, è uscito su Fauxpas Musik "Withering Beauty", l'EP che introduce e fa da base all'atteso "Glyphs of the lunar", album in uscita a dicembre.

L'avevamo già annunciato sulla nostra pagina, ma fino ad oggi non avevamo ancora avuto la possibilità di ascoltare alcuna traccia completa di questo EP, quando ci siamo imbattuti su 'Watercoloured Clouds', un'autentica perla downtempo/ambient: è breve (3.21 minuti) e fin dall'inizio parte lenta.
Al procedere dell'intreccio di pad e piano, fanno da contraltare una ritmica spezzata (composta da snares reverberati) e una voce in lontananza satura di delay.
Fluttuante e angelica, questa traccia potrebbe benissimo essere la colonna sonora di una scena di un film: decidete voi quale.




Qua potete acquistare 'Withering Beauty' EP sul Bandcamp di Fauxpas Musik:

https://fauxpasmusik.bandcamp.com/album/withering-beauty-ep

30 settembre 2015

Alex Seidel - Boogie Down Sessions

Liberi da qualsiasi genere di etichettatura/bollatura la Money $ex Records di Max Graef, Glenn Astro e Oye Records si è imposta come una delle nuove label più interessanti su cui porre il nostro sguardo/udito.

La nuova creatura berlinese ci ha regalato nel primo anno di vita quattro lavori andando a esplorare territori legati alla sperimentazione tra house, deep, hip hop ed elettronica sui generis.
Il quarto ep, che uscirà il prossimo 9 ottobre, vede come protagonista il promettentissimo e talentoso diciannovenne Alex Seidel ed è anticipato dalla traccia che vi proponiamo oggi.

Boogie Down Sessions è un condensato di sample caldi, kicks avvolgenti e rullanti martellanti. Una piccola gemma club che si muove tra tutti i campi elencati sopra con un sapore elegante ma allo stesso tempo profondo e ritmato.


29 settembre 2015

Thrupence - New Light

La notte scorsa ho osservato quanto l'uomo sia piccolo davanti all'universo guardando una luna rossa che pian piano scompariva sotto i colpi dell'eclissi che vedeva lei e lei sola come protagonista. L'ho vista scomparire come l'uomo scompare ogni qualvolta si prova ad interrogare su quanto conti veramente in questo agglomerato infinito che ci circonda. Ho tenuto lo sguardo fisso verso il cielo, con il mento in alto: rapito, ammaliato, obliando la mia mente e scordandomi di tutto per le ore passate con il naso all'insù a guardare una luce vivida, non timida, che illuminava di rosso le stelle e le nuvole che l'assalivano. Poi ho visto salire un'altra luce rossa, quella del sole. Diversa ma allo stesso modo rinnovante. Ecco pensate a quella luce che fa capolino da oriente e associateci questa canzone che è partita dal mio soundcloud per spargersi nelle mie orecchie. Nelle mie e in quelle di nessun altro. L'artista è Thrupence (al secolo Jack Vanzet, producer e visual artist di Melbourne, Australia) e ha caricato questa traccia proprio mentre nel mio cielo usciva una "nuova luce". Coincidenza? No, connessione. Qualcuno mi pensa? Sa tutto tantissimo di rinascita. Mia, tua, nostra, vostra rivoluzione.




Info

Sito Web
Soundcloud

03 agosto 2015

Woo York - Blade Runner

Da quando questo duo si è formato a Kiev (anno 2009) sotto l'acronimo di Woo York la missione principe del binomio è sempre stata quella di sfornare autentiche "killer track" pronte ad accompagnare i balli di gran parte del pubblico clubbin' del vecchio continente. Quando uno è bravo però la diffusione della sua musica diventa virale, specialmente in un mondo ampio e sempre più variegato come quello della musica techno. Dopo aver fatto uscire ep sia su Life and Death che su Planet Rhythm Records poche settimane i due produttori sono approdati sulla prestigiosa etichetta Soma attraverso la quale è uscito l'ep Blade Runner di cui vi proponiamo il singolo omonimo.
Immaginate un viaggio negli angoli più reconditi della vostra mente, un continua scarica elettrica che attiva ogni neurone del vostro cervello non lasciando spazio ad ogni altro tipo di pensiero se non la musica. Profonda, eterea e oscura. E poi si il ballo. Intelligenza e passione che si mischiano facendo trascinare l'ascoltatore in tutt'uno di emozione e pensieri fissi. Cadrete e saprete come rialzarvi. Tutto questo è Blade Runner. Se non siete ancora convinti premete play.


04 luglio 2015

Cleopold - Down In Flames

Negli ultimi anni la musica Australiana ha subito un'epocale svolta concepita da una giovane generazione di producers che hanno cambiato i connotati delle note principali dell'isola dei canguri. Si è passati così da atti rivolti perlopiù ad un pubblico che ascolta musica rock (prevalentemente hard rock) a una musica che associa diversi elementi dell'enorme calderone che l'elettronica rappresenta. Chi si è buttato sulla bass o future bass music (Flume su tutti) chi invece ha dato origine a un ibrido tra soul, r&b ed elettronica (Chet Faker). Proprio quest'ultimo recentemente ha creato una propria etichetta discografica, la Detail Co. Records, andando a scritturare elementi che hanno suscitato l'interesse immediato per questa nuova label. E' proprio tra questi l'artista che vi presentiamo oggi. Cleopold è un cantautore e produttore che proprio come il suo illustre "boss" si crogiola nelle acque limpide di un r&b che si mischia alla bass music, sfruttando una voce dalla cadenza regolare e simmetrica che va di pari passo all'atmosfera generale della traccia. Un artista dal futuro roseo, di cui seguiremo curiosi l'evolversi.

Potete ascoltare Down in Flames qua sotto:


01 luglio 2015

Mark Barrott - The Mysterious Island Of Dr Nimm

Quando sei sdraiato e contempli il cielo su di una collina, in mezzo a un campo, immerso nel verde della natura, la sensazione di calma e rilassatezza che ti sovviene eleva la tua mente ad uno stato superiore a quello delle masse che ti circondano e ciò è tremendamente utile per affrontare il ritorno alla realtà che arriverà nel momento in cui affronterai la discesa verso la città in cui abiti con tutti i tuoi simili.

La musica di Mark Barrott calza a pennello per questi attimi gaudenti fin dal suo splendido album d'esordio Sketches From An Island uscito lo scorso anno sull'etichetta di cui lo stesso Barrott è proprietario, la International Feel. A metà tra ritmi tribali, asiatici, sospiri di giungla e dolci onde la nuova "The Mysterious Island of Dr Nimm" ci porta in un mondo fluorescente abitato da strane creature, dall'aspetto strambo ma tenere e limpide, che mai oseranno farci del male, ma bensì ci condurranno mano nella mano sui soffici tappeti di lenzuoli morbidi e accoglienti. La musica dell'artista inglese non si spinge mai su territori scoscesi, entra morbidamente nelle nostre orecchie e ci ricorda quanto possa essere bello apprezzare le malleabili note che ogni giorno la natura compone per noi.



23 giugno 2015

Mikael Seifu - The Lost Drum Beat

Aaaah l'Africa. I suoi colori, i suoi sapori, i suoi profumi. Chi c'è stato vorrebbe tornare indietro, chi ancora no è affascinato dalle storie e le tradizioni che legano la gente di questo continente così profondamente alla propria terra. La terra delle gazzelle, dei leoni e degli elefanti ha però nel tempo dovuto affrontare innumerevoli vicissitudini legate principalmente all'incontro, non proprio vantaggioso, con la cultura e società occidentale. Anni di sfruttamento e repressione delle risorse africane non ce le toglieremo mai di dosso, ma c'è un mondo dove il contatto tra due differenti realtà ha arricchito l'esperienza di entrambe: la musica elettronica. Essa nella sua continua ricerca di nuove sonorità ha beneficiato e fatto proprie le tradizioni sonore africane, inglobandole nella sua avventura e arricchendo il proprio suono di un armamentario di nuove scoperte con cui costruire un'altra ramificazione al proprio albero libero da qualsiasi voglia legame di appartenenza a generi o correnti. Negli anni molti produttori europei e non hanno utilizzato risonanze dal continente nero, ma l'artista di cui vi parliamo oggi è legato in maniera indelebile alla propria terra natia, perché le sue radici e la sua carta d'identità lo identificano come appartenente diretto a quel popolo orgoglioso e straordinario. Etiope di nascita, Mikael Seifu torna con un nuovo singolo che esce per l'etichetta statunitense 1432 R, label con cui l'artista Africano aveva già pubblicato un ep l'anno scorso (Yarada Lij). Il nuovo progetto s'intitola The Lost Drum Beat ed è un singolo dalla sola uscita digitale in cui i mondi dell'elettronica della techno e della house si aggrovigliano e compiono una sorta di repentina discesa mano nella mano, mostrando l'abilità del producer etiope nel saper gestire e coadiuvare elementi parecchio distanti fra di loro.

Il singolo è acquistabile a questo link.

Di seguito lo streaming della traccia.

10 giugno 2015

Dj Koze - XTC

La musica di Dj Koze torna a farci compagnia. Già di per se questo sarebbe un ottimo motivo per sorridere, ma c'è di più: lo storico produttore di Amburgo, riemerge con un mini ep di due pezzi che esce per la sua etichetta Pampa Records e la sua ricomparsa, come gran parte delle sue opere, non è per niente banale.

La banalità non si addice a personaggi della sua statura, ogni singola traccia che Stefan Kozalla ci presenta ha come caratteristiche principali la malleabilità e l'impasto di suoni e generi che il musicista tedesco si diverte a mescolare, come se il suo studio di registrazione fosse l'enorme pentolone usato dal druido gallo Panoramix per creare la pozione magica. XTC non contravviene alla regola, essendo un turbinio di deep, techno ed elettronica made in Germany, con un'intramezzo di voci che parlano di ecstasy e campanelli che c'invitano alla messa pagana disegnata dalle note di Stefan.

Come se lui fosse il nostro druido e noi i suoi adepti.
Premo Play.
Che la pozione magica faccia effetto.


08 giugno 2015

Typesun - Water Song

Un'eclettico piatto che mischia al suo interno sapori differenti che si amalgamano e incastrano come tessere di uno stesso puzzle costruito con precisione metodica. Un lavoro che mescola soul a elettronica e r&b, il tutto servito da un rullante di batteria incessante accompagnato da un basso prepotente che non si comporta come un semplice contorno ma da il là alle incessanti onde sonore della voce di Alex Rita, metà del duo Danese Okapii. Chi è lo "chef sonoro" di questa portata prelibata? Luke Harney, aka Typesun, ragazzo di Bristol che torna con un doppio singolo (Icebergs/Water Song) su Root Elevation uscito sull'etichetta inglese lo scorso 26 maggio.
Qua sotto potete trovare lo streaming di Water Song. Mangiatevelo e assaporatene tutti i diversi gusti, sarà delizioso. 


30 maggio 2015

Bloum - Troubled City EP


Ve ne avevamo già parlato in uno dei nostri "Introducing" di due anni fa come band di sicuro avvenire. Loro sono i Bloum, sestetto parigino che abbina, nel proprio progetto, musica e video facendoli andare di pari passo, come due fette "socie alla pari" della stessa torta, che si completano a vicenda (https://www.youtube.com/watch?v=l2J59wMGQXg).

A distanza di un anno da Acte 1, primo Ep del collettivo francese uscito per Animal Records, è uscito pochi giorni fa Troubled City, lavoro di 4 tracce che conferma e amplia gli orizzonti positivi che il gruppo ci aveva trasmesso con la precedente opera.

Quattro pezzi che spaziano a libero piacimento nelle lande delle elettronica moderna, lasciando trasparire un'attenzione longitudinale a tutte le diversificazioni del suono, affrontate e superate grazie ad un'egregia vena creativa che rende ogni canzone diversa dalla precedente ma ugualmente interessante. Così troviamo cavalcate di memoria Kavinskyiana (La Douce) che si mescolano a synth psichedelici e sax esoterici come nell'iniziale Bells, momenti riflessivi rappresentati da un flauto traverso che nascondono una dolce ma decisa ripartenza (Lady Mountain) e collaborazioni che fanno l'occhiolino e sfiorano ambiti pop salvo poi ritorcersi in un assolo jazzy di un sassofono che ha il sapore della libertà (la conclusiva Bath in the Milky Way, che si avvale della voce di Cyrille Aimèe).

Libertà di fare quello che ci pare. Nella musica nulla è più importante e ai Bloum riesce benissimo.

26 maggio 2015

Petit Biscuit - Alone

Chi, come molte altri, al giorni d'oggi produce musica nella propria cameretta alzi la mano!

L'artista che vi andiamo a presentare oggi fa parte di questa schiera di innumerevoli fedeli, ma in più, dalla sua, ha quella discreta dose di talento che lo ha portato a soli 15 anni a comporre innumerevoli produzioni che lo hanno catapultato sulla pagina musicale ed etichetta francese Electro Posè: stiamo parlando del produttore francese Petit Biscuit che oggi ha rilasciato l'ennesima piccola perla della sua breve carriera.

Il nuovo singolo Alone si muove tra picchi e repentine discese in valli delicate e libere da qualsiasi forma di pensiero e preoccupazione proiettando l'ascoltatore in una zona serafica di rilassamento ed è accompagnato da un significativo video girato che ci mostra tutto quello che possiamo fare seguendo il tocco sensibile delle nostre mani.

Una chitarra, un piano, un computer e una generosa dose di talento concessa da madre natura. A volte basta questo per far chiudere gli occhi alla gente ed emozionarla. Petit Biscuit ci riesce.

Pagina soundcloud: https://soundcloud.com/petitbiscuit

Qua sotto il video girato da Pierre Alexandre Girard:



25 maggio 2015

Heathered Pearls - Interior Architecture Software

Modellare una scultura e modulare le frequenze di una canzone sono due atti più vicini di quanto in realtà si possa credere. Si tratta di far oscillare e ondulare le linee del materiale che scegliamo. Importa poco se esse siano formate da legno, marmo o note musicali. Quello che più conta è l'immaginazione, l'impegno che l'artista si prefigge nella sua mente, non la mano o la modalità con cui si porta l'opera a compimento. Quest'ultima è solo una mera linea fisica di marcamento di territorio, mentre la prima è condizione essenziale per il proseguo della prestazione.

Per Jakub Alexander, alla sua seconda prova sulla lunga distanza sotto lo pseudonimo di Heathered Pearls, scultura e musica sono strettamente correlate e sono due delle rappresentazioni della propria arte. L'opera che compare sulla copertina del suo album di prossima uscita Body Complex è dello stesso artista polacco ed è stata composta per apparire come due cose differenti a seconda che la si guardi da vicino o lontano. In Interior Architecture Software, primo estratto dell'album in uscita per Ghostly International, la visione multipla e complessa della realtà di Jakub emerge nell'architettura che avvolge il suono delicato e ricercato della traccia.
Un lavoro che parte scavando negli angoli reconditi della scena techno statunitense (dove Alexander vive dopo esservici trasferito dalla Polonia), per poi entrare nella rave music sfiorando la deep house e concludere il suo viaggio al centro della propria struttura, inglobando il suono di una forte chiave distintiva, volutamente cosciente delle proprie produzioni e possibilità. Quando un'artista arriva a un livello di consapevolezza di questo tipo, la strada verso il riconoscimento e il successo è, senza ombra di dubbio, in discesa.

23 maggio 2015

Godblesscomputers - Plush and safe

C'è chi ama nascondersi e chi preferisce dichiararsi. Lorenzo Nada a.k.a. Godblesscomputers appartiene senza ombra di dubbio alla seconda categoria. Ma attenzione, non stiamo parlando di trovate pubblicitarie, di trito e ritrito marketing musicale; parliamo piuttosto della necessità artistica di rivelare la genesi del proprio disco ed il vissuto personale che l'ha influenzato.
Coprodotto da La Tempesta International e Fresh Yo! il nuovo disco di Godblesscomputers arriva dopo una manciata di EP ed un lavoro sulla lunga distanza, Veleno,  uscito l'anno passato, vero e proprio racconto sonoro dedicato alla contaminazione tra uomo e natura.
Queste poche indicazioni bastano a fornirci le coordinate della musica di Lorenzo Nada: un'elettronica riflessiva dal contenuto concettuale e biografico, più da ascoltare che da ballare.

Plush and safe è un disco che si origina e trae linfa vitale dalla natura degli opposti. Come recita il comunicato stampa che ne ha accompagnato l'uscita "L’opera può essere letta così: la mancanza di stabilità e di sicurezza non danno la possibilità di fermarsi troppo a pensare e diventano prerequisito per creare. Plush and Safe rappresenta proprio il contrasto tra la ricerca della sicurezza e del controllo e la presa di coscienza dell’impossibilità della cosa".

È forse proprio per questo che risulta difficile trovare una matrice delle dodici tracce che compongono il disco. C'è il calore della musica nera – hip hop e soul – ma c'è anche il battito glaciale dell'elettronica più geometrica. Ci sono i suoni concreti, selezionati e ricomposti in partiture alle volte orchestrali e classicheggianti – come nella conclusiva Somewhere away from me –  ma c'è anche una struttura ritmica di matematico rigore a fare da asse portante.
Leap in the dark richiama alla mente il primo Nicolas Jaar, Clouds il trip hop elettronico di DJ Shadows, Discordia parte come un pezzo di Flying Lotus per poi sciogliersi in una coda di chitarre alla Dark Side.

Godblesscomputers disegna traiettorie sghembe che vanno dritte alla meta, quadri astratti dalle geometrie singhiozzanti eppure terribilmente armoniose. Il disco scivola via tutto d'un fiato, senza lasciarci il giusto tempo per prestare attenzione alla complessità degli incastri, ai loop stratificati, alla molteplicità dei suoni – siano essi concreti o di sintesi. Ma sarebbe un vero peccato: un secondo passaggio è d'obbligo. Disco da ascoltare e riascoltare con lo sguardo rivolto verso un orizzonte torbido, alla ricerca di risposte che probabilmente non esistono. Con la consolazione, forse, che il senso risiede tutto intero nelle domande.



22 maggio 2015

La Ritournelle360 presents A R T S: una label collettivo.



Quello che voglio proporvi oggi è un focus.
Metteremo sotto la nostra lente d'ingrandimento una label, presentandola per quello che è, per come è nata e si è sviluppata e per la concezione di musica che incarna.

Vi vogliamo presentare A R T S, un'etichetta di recente fondazione, creata in Italia nel 2013 da Emmanuel Ashoka Beddewela aka Emmanuel, dj/producer di origini Srilankesi/maldivesi, nato in Grecia e trasferitosi poi a Milano.
Tutto è partito dalla sua volontà di stampare da indipendente i primi due dischi (Emmanuel - Radice/Logic Instance EP, 2013 e Samuel L Session - Tape EP, 2013), in seguito svariati amici ed artisti hanno cominciato ad inviargli le loro produzioni: così è nata una vera e propria piattaforma/collettivo basata sulla qualità e il sicuro spessore delle tracce.

A poco a poco, trainati dalla forza di Emmanuel e dalla progressiva crescita del progetto, sono stati coinvolti alcuni tra i migliori dj/producers europei e mondiali, quali ad esempio Jonas Kopp (Throbbing EP, 2013), Terrence Dixon (Remixed EP, 2013), Dax J (Atlantis EP, 2014), Mark Broom (Nova EP, 2014), Radio Slave (Sick Note 12", 2014).
Ma non sono mancate le occasioni per scommettere, lanciare e investire su giovani alle prime esperienze come Valmay, Kiktatone, Recid, o per produrre artisti già abbastanza rodati come Cleric, Sawlin, Electric Rescue.

Nell'ambito dell'elettronica, ARTS si concentra prevalentemente sulla techno, sia nei suoi lati più duri, oscuri, potenti, quasi spigolosi, sia nei suoi lati più dolci e romantici.

E' suddivisa in altre 3 etichette sorelle, affinchè tutte le varie sfumature di elettronica possano essere coperte, il tutto in modo compatto e omogeneo: ARTS Collective che non si discosta molto dall'etichetta "madre" ma che è caratterizzata da tratti warehouse, ARTS Digital Series limitata al digitale, ARTS Transparent concentrata su produzioni deep/dub e rivolta all'esplorazione di un mondo più melodico (il classico e per ora unico esempio è Détaché - I will follow you, 12", 2015, con remix di Area Forty One e Gasometric Run).


Qua sotto ho scelto una traccia per ogni ramificazione di ARTS:

ARTS:







ARTS COLLECTIVE:



ARTS DIGITAL SERIES:



ARTS TRANSPARENT:







Qua il link di Discogs:

http://www.discogs.com/label/90144-Arts




20 maggio 2015

Evigt Mörker, 3 EP: Una visione mistica


Evigt Mörker è un producer svedese che nel tempo ha perfezionato il suo sound attraverso la ricerca spasmodica di sonorità ambient molto raffinate e melodiche.
Recentemente ha remixato Variation 1 di Array Access, per Ressort Imprint, ma con questo post volevamo concentrare la nostra e la vostra attenzione su "3", il suo terzo EP (dopo i primi 2 EPs, "1" del 2013 e "2" del 2014), uscito a fine aprile, ma sempre attualissimo.
Vinile limitato a 500 copie.

Omogeneo, dolce ed elegante, la traccia di 3 che più ci ha segnato è Beaivi, una visone celestiale e mistica, in cui voci femminili si impennano e si abbassano in coro e all'unisono, ma tutto il lavoro è strutturato magistralmente.
Non vi resta che ascoltarlo, se vorrete immergervi nelle sue atmosfere.

Tracklist:

A1. Parusi
A2. Beaivi
B1. Ögat Av Regn
B2. Seraf

https://evigtmorker.bandcamp.com/album/3

http://www.discogs.com/Evigt-M%C3%B6rker-3/release/6970200

19 maggio 2015

Hydrangea - Lundur: Un Viaggio Senza Destino




Oggi ho scoperto un disco malinconico, etereo, puro: si chiama Lundur.
La mente che ha creato questa perla ambient è Hydrangea, giovane ragazza producer e graphic designer proveniente dalla Francia dell'ovest.

Questa traccia sembra voglia trasmettere le sensazioni di un viaggiatore che cammina in una landa infinita, avvolto in un fascino transitorio, perchè passa di lì, si ferma a indugiare degli attimi, per poi ripartire senza soste e senza meta alcuna, perchè senza destino.

Altre parole non servono, sarebbero solo superflue.




Qua su Youtube:

https://www.youtube.com/watch?v=pm99QzuEbMQ








27 aprile 2015

HNNY - Cheer Up, My Brother

La primavera con suoi saliscendi temporali e climatici culla le idee, le piastra e leviga a seconda del suo umore, ridando slancio al torpore dei mesi invernali che hanno solidificato le convinzioni e intrappolato i movimenti. Assumere la musica del produttore svedese Hnny a modello di questa stagione di rinascita è comprensibile e legittimo al tempo stesso, perché essa rappresenta molte sfaccettature riconducibili a foglie verdi, erba che cresce, uccellini che cantano, orsi che si risvegliano dal letargo e chi più ne ha più ne metta. Il prossimo maggio l'orsetto più famoso di Svezia realizzerà su Omena Records il primo lavoro sulla lunga distanza da quando ha intrapreso la sua carriera musicale. L'album s'intitolerà Sunday ed è anticipato dal primo singolo del lotto, che è quello che vi proponiamo oggi.
Cheer Up, My Brother ricalca in pieno lo stile spensierato e allegro del musicista nordico che, come al solito, utilizza in maniera sapiente e diligente samples che s'incastrano con dolcezza l'uno nell'altro, creando un'aria di rilassatezza e lucidità unica nel proprio genere.

Sunday è pre ordinabile seguendo questo Link.

24 aprile 2015

Indian Wells - Pause

Uno spettro si aggira per il web, e questo spettro si chiama Indian Wells. Il suo nuovo disco, uscito un mese fa per l'etichetta Bad Panda Records, non è di certo passato inosservato: recensito ed incensato da molti, si prepara a diventare uno dei migliori dischi del 2015.

Di fronte a tale entusiasmo viene da chiedersi dove si trovassero gli addetti ai lavori quando il misterioso producer italiano dava alle stampe il suo primo corposo lavoro, quel Night Drops che frullando glitch, downtempo e folktronica sembrava direttamente uscito dalla cameretta di Four Tet.

Polemiche a parte, Pause si rivela un disco eccellente. Appiccicoso come la peggiore colla vinilica, barcollante nel suo lento incedere tra melodia e rumore, riesce a regalare atmosfere sognanti che richiamano paesaggi urbani immobili e deserti, di un cielo color magenta.

Si parte con Lipsia, suite elettronica adagiata su cassa e voci corali. È l'inizio di un viaggio dai ritmi compassati e contemplativi, che non disdegna però passaggi ballabili. Alcantara, giocando su caldi loop ipnotici ci traghetta verso Mountain, ambient dance che ricorda i Mount Kimbie di Carbonated. Changes, pur essendo probabilmente il pezzo più movimentato del disco, nasconde tra le pieghe di una ritmica quasi-techno un lirismo romanticheggiante.
Giunti a metà del disco si ha l'impressione di essere immersi in un flusso sonoro vario e stratificato, tuttavia incredibilmente compatto nella sua coerenza poetica.
Ed ecco allora l'intermezzo di Pause/Vignelli, immaginario intervallo che ci introduce verso l'ultima parte: mettetevi comodi, c'è ancora dell'altro. Un'eterea melodia si apre alla voce di Matilde Davoli, in quella Games in the Yard che suona un po' triste e nostalgica (i Washed Out di Far Away non sono poi così lontani). Il viaggio sta finendo, ed anche se non si sa bene se sia colpa della notte che si fa strada o della luce che squarcia il cielo nero, ci lasciamo cullare dalla tastiera celestiale di New York Nights, con gli occhi socchiusi ed un sorriso ebete stampato in viso.

La produzione levigata ma non eccessivamente patinata, così come i ritmi decisamente più dance e ballabili, differenziano quest'ultimo lavoro dal primo misconosciuto disco. Nonostante ciò sembra permanere una dimensione melodica e ritmica che allontana dal dancefloor, in favore di un ascolto intimo e consapevole.
Fatto tesoro della lezione di Burial e di Shlohmo – giusto per citare due nomi – il producer italiano ci regala un disco citazionista ed originale allo stesso tempo. Un disco che trasuda calore ed umanità, ricordandoci che anche le macchine possono avere un cuore.

A discapito dello spettro di marxiana memoria, speriamo che Indian Wells continui ad aggirarsi ancora per un bel pò. Perché si sa, gli spettri hanno vita lunga.


23 aprile 2015

Jon Hopkins / Nils Frahm - I Remember

Tutto nasce da una canzone della band Newyorchese Yeasayer. Per l'esattezza questa canzone, la cui melodia ispira a tal punto Jon Hopkins (non abbiamo bisogno di presentarvi questo signore, re dell'elettronica moderna) da spingerlo a realizzarne una versione utilizzando solo il piano che va a finire dritta dritta nella compilation che il musicista britannico realizza per la serie Late Night Tales. La rielaborazione Hopkinsoniana di "I Remember" è magia allo stato puro e ispira a sua volta un altro pezzo da novanta dell'elettronica odierna, tale Nils Frahm, che smonta la versione di Hopkins mantenendone solamente un loop di piano e costruendoci sopra un oscuro tappeto di suoni e delle drum machine che conferiscono alla traccia maggiore aggressività lasciandone però intatta l'assoluta fluidità e dolcezza.

Non vi resta che ascoltarle sulla playlist da noi appositamente creata.


20 aprile 2015

La Ritournelle360 presents: Edanticonf - MCMLXXXIX EP [Wolfskuil Records]

Se devo essere sincero, a parte il mio gusto soggettivo e personale, trovo artisti ed etichette anche grazie alla più completa ed anarchica casualità.

L'ultimo ed eccezionale esempio di scoperta del tutto inaspettata è Edoarzo Zerbinati aka Edanticonf, artista e sound designer di origini torinesi che con il suo EP "MCMLXXXIX", uscito in vinyl only il 23 marzo scorso su Wolfskuil Records, ci fa fluttuare negli angoli più reconditi e lontani dello spazio.

"1989.1", prima delle due tracce che compongono l'EP, parte lenta, 120 bpm, con ritmi sincopati e i kicks accompagnati da un sample di gocce d'acqua:
poi fa il suo ingresso un unico potentissimo synth che, impennandosi e abbassandosi a intervalli regolari, fa da struttura portante, unendosi a basso e melodia principale in un'ipnotica spirale lunga 8 minuti.

"1989.2" è al contrario più veloce, con ritmi più sostenuti, è costruita sulla base di un basso che fin dall'inizio impone la sua presenza scandendo il tempo.
Una traccia che trasporta l'ascoltatore per tutta la sua durata grazie ai suoni "trance" dalla quale è composta, grazie alla melodia, minimale ed eterea, e con l'aiuto di accelerazioni improvvise al timbro generale.
Anche in 1989.2 il tema principale sembra essere il tentativo di far percepire l'infinito dei paesaggi lunari: un viaggio cosmico, quello regalatoci da Edanticonf.

Qua potete ascoltare o acquistare l'ep, mentre qua sotto potete ascoltare MCMLXXXIX dalla pagina Soundcloud dell'artista.








14 aprile 2015

Lakker - Pylon

Loro sono due Dubliners trapiantati a Berlino. Dara Smith e Ian McDonnell sono attivi fin dal 2007 anno di pubblicazione del finora loro unico album Ruido. Dopo un paio di anni di stop hanno ripreso il loro percorso che è stato un crescendo continuo di notorietà nella scena underground finché il colosso discografico di musica elettronica R&S  li ha notati e inseriti nella propria scuderia di cavalli purosangue. Dopo vari Ep il prossimo 11 maggio uscirà Tundra, nuovo lavoro del duo Irlandese. L'album è stato proceduto da due singoli usciti a distanza di due settimane l'uno dall'altro. Il primo intitolato Three Songs e il secondo che vi proponiamo oggi. Pylon mostra un'anima fredda e granitica allo stesso tempo; lega ad un filo indissolubile l'asse Dublino-Berlino fissando con dei chiodi prominenti il muro di suono che esplode sulla nostra faccia con l'incedere della canzone. Il tutto accompagnato dalle note di piano che si trasformano e mischiano alle campane a festa della "chiesa non ortodossa" del duo.


13 aprile 2015

Recondite - Pass Up

La proficuità musicale di Lorenz Brunner (Recondite) non la scopriamo di certo oggi ma l'annuncio fatto dall'artista tedesco pochi giorni fa, attraverso il quale si rivelava l'uscita di un nuovo Lp, ci ha lasciati a bocca aperta per la gioia di avere una nuova release da uno dei migliori produttori e dj del momento. Quindi si, anche il 2015 vedrà la sua luce toccata dall'impronta di Recondite, che procede spedito al ritmo di un nuovo album all'anno.
Passiamo alle informazioni: il nuovo lavoro s'intitolerà Placid, uscirà per Absurd Recordings il prossimo autunno ed è anticipato, per ora, dalla traccia che vi proponiamo oggi. Pass Up riprende in pieno lo stile del musicista nord europeo dandone però una sfumatura più ambient e rilassante rispetto alle armonie del precedente Iffy. Oramai non stupisce più la pulizia e la precisione di un'ingegnere del suono qual'è Recondite che coniuga brillantezza a meticolosità, nitidezza a oscurità e che in definitiva, ci farà affrontare questo autunno con il sorriso sulle labbra.

09 aprile 2015

Throwing Snow - Lumen/Paint By Numbers

Torna sulla scena anche Ross Tones aka Throwing Snow con un paio di canzoni che formano le facce del nuovo Lp in uscita per Houndstooth. Il lato A è costituito da Lumen mentre l'opposto s'intitola Paint By Numbers. Entrambi i pezzi suonano e mostrano molto il lato dance del producer d'oltremanica che abbina come al solito un vago senso di oscurità nelle note profonde e adunanti delle sue canzoni. Lumen si avvolge diretta e scontrosa intorno ad un synth paranoico e schizzo frenico mentre Paint by Numbers ha un impatto più soffice e s'insinua nella mente umana a colpi di drum machine splendidamente orchestrate da un maestro che veste infradito ma ha un cuore di ghiaccio. Musica estiva per anime fredde. Throwing Snow ha ancora una volta fatto centro.


02 aprile 2015

La Ritournelle360 & Dejavù presents: MODUS [Marmo Music, Wo Land]


L'artista che vi presentiamo oggi e che sabato 4 Aprile si esibirà al Seed Club nell'ambito della serata Dejavu, è  di origini trevigiane ma stabile a Genova.


La stabilità a Genova è dovuta alle sue attività e alla stretta collaborazione con Wo Land, etichetta nata nel 2011, sorta come "territorio creativo d'approdo" per la creazione e la produzione di progetti visivi e sonori, con l'intenzione di "liberare e modificare la percezione della realtà" e produrre musica sperimentale per i più diversi contesti e scenari.


Massimo Pegoraro aka Modus, è un dj/producer che durante la sua carriera si è sempre speso nella ricerca e nella sperimentazione sonora.
Nell'era della sincronizzazione digitale ha cercato di basare il suo repertorio sul Live puro, passando principalmente attraverso il sapiente uso di sintetizzatori micro-modulari e campionatori, o in ogni caso macchine analogiche.
Il prodotto finale è una musica techno-funk avvolgente e melodica, le cui partiture portano a risultati imprevedibili e gli impulsi della quale derivano sia da un' improvvisazione libera da schemi e logiche preconfezionate, sia dall'accurata e precedente progettazione matematica sonora.
Un esempio concreto lo si può scorgere in "Adderf Arreug", 12" uscito nel dicembre 2014 per Marmo Music, la cui ideazione è stata ispirata da una visita di Modus all'istituto IAM-GRM di Parigi: durante tutto l'ascolto si ha la sensazione di entrare in un'esperienza mistica e di suoni extrasensoriali, quasi immersi in un'aura magica scandita dal synth.

Questo è il link di Adderf Arreug:

https://soundcloud.com/marmo-music/sets/modus-the-adderf-arreug-ep-incl-remix-by-hieroglyphic-being-marmo-003-snippets

Qua potete ascoltare un mix live di Modus:
https://soundcloud.com/marmo-music/radio-marmo-4-modus-live-at-262-genova

E questo è il link dell'evento di sabato 4 Aprile al Seed Club:
https://www.facebook.com/events/448662688620273/







26 marzo 2015

Jamie XX - Loud Places feat Romy Madley-Croft from The XX

Apriamo le danze con una notizia che renderà felici molti delle orecchie che seguono la musica elettronica e alternativa odierna. Jamie Smith, ai più conosciuto con il suo nome d'arte Jamie XX, leader e mente creativa del gruppo inglese The XX, è pronto a fare il grande passo e a esordire come artista solista. L'album di debutto si chiamerà "In Colour"e vedrà la luce sugli scaffali dei negozi di dischi il prossimo giugno per Young TurksJamie ha contribuito a far crescere l'attesa con il primo singolo estratto dal suo primo lavoro che vi presentiamo qua oggi. Loud Places vede la collaborazione di un'altra parte del suo gruppo d'appartenenza: Romy Madley-Croft dona la sua voce e la sua chitarra regalando charme ed eleganza alla traccia che inoltre si avvale di un ritornello campionato dalla canzone di Idris Muhammad Could Heaven Ever Be Like This. Il resto della traccia si basa sullo stile ormai consolidato che ha reso celebri le produzioni da solista e non di Jamie e ci fa attendere con molta ansia e curiosità di sentire l'intera creazione del musicista anglosassone.



25 marzo 2015

KUMO - En


Lui viene da Pisa, classe 1993 e alle spalle già diversi anni di produzioni nel mondo della musica elettronica. Francesco Azzone in arte Kumo si destreggia a meraviglia lungo il selciato della musica ambient e chill regalandoci una traccia che trasmette calma e distende il sistema nervoso di chiunque si approcci all'ascolto di questi quattro minuti e sedici secondi di soddisfacente stasi. Una prima parte dove la pioggia la fa da padrone per poi cedere il passo a un sublime synth in crescendo e poi ritornare protagonista nell'ultima parte sfumata con cui si conclude la traccia.

En è stata composta in un agosto di qualche anno fa ma è stata rilasciata soltanto adesso dall'artista pisano. Chiudete gli occhi e gustatevela.

Qua i link alle pagine di Kumo: 
Facebook
Soundcloud

20 marzo 2015

Kaneís - Filemone e Bauci

E' con enorme piacere che vi presentiamo Filemone e Bauci prima traccia prodotta dal nostro collaboratore, produttore e dj Kaneís al secolo Andrea Agresti.

Per gli amanti della techno ecco una cavalcata negli abissi più reconditi della vostra mente che vi porterà ad immedesimarvi nei due personaggi della mitologia greca, sacerdoti del tempio di Zeus e uniti per l'eternità dal dio sotto forma di quercia e tiglio.

In aggiunta vi alleghiamo la rielaborazione della traccia stessa realizzata da Piegaja, altro promettente talento delle lande lucchesi.


Di seguito i link alle rispettive pagine facebook dei due artisti:
Kaneís
Piegaja


18 marzo 2015

Bearcubs - Paper Walls

Creatività: l'impronta che Jack Ritchie ha dato al suo suono è sempre stata coinvolta nell'ambito tematico della parola citata sopra. Utilizzando lo pseudonimo artistico Bearcubs l'artista d'oltremanica è arrivato alle nostre orecchie ed è stato da noi molto apprezzato in passato. Pochi giorni fa è tornato sulla scena con un nuovo singolo intitolato Paper Walls che esce per l'etichetta Love & Other e che ci fa riassaporare tutti i motivi per cui il poliedrico musicista ci era piaciuto nelle sue precedenti produzioni. Una fresca formula che riprende i suoni elettronici e ambient sviluppatosi in Inghilterra negli ultimi anni, implementandoli con batterie che strizzano l'occhio all'hip-hop made in USA, un incisivo cantato e pads da fase rem.

Il singolo è acquistabile su Itunes e noi ve lo proponiamo qua sotto.


16 marzo 2015

Kamasi Washington - Re Run Home

Pianista, batterista e sassofonista Kamasi Washington suona jazz a Los Angeles da quando suo padre gli regalò il primo sassofono alla tenera età di 13 anni. Quello che il polistrumentista ha compiuto e compie anche nei giorni odierni però va oltre la singola chiave di improvvisazione e classe che accompagna la musica originaria di New Orleans. Lo stesso Washington definisce il suo approccio del tutto moderno e influenzato dalla potente scena che si è venuta a creare sulla west coast negli ultimi anni. E' in questa splendida e soleggiata landa che Kamasi è entrato in contatto con svariati e talentuosi musicisti californiani tra cui il "guru" dell'odierna scena "nu jazz ed elettronica", nonchè capo della famosa etichetta discografica Brainfeeder: Steven Ellison aka Flying Lotus. Il resto è storia che ci porta direttamente al prossimo 4 maggio, quando proprio per Brainfeeder uscirà The Epic primo album del musicista jazz per la casa discografica statunitense. Il primo singolo Re Run Home s'instaura alla perfezione in questa libertà di vedute ed espressione sperimentale che l'etichetta losangelina lascia ai propri artisti. Una dolce cavalcata jazz di 14 minuti in cui la vostra mente si perderà tra ritmi tribali, assoli di sassofono e gustose note di piano.

L'album che sarà diviso in 3 dischi per un totale di 17 tracce è pre ordinabile a questo link: http://ninjatune.net/release/kamasi-washington/the-epic


09 marzo 2015

La Ritournelle360 e Dejavu presentano: Rufus

Niccolo' Daniel Rufo, in arte Rufus, è uno tra i dj/producers più innovativi del panorama elettronico italiano. Apprezzato per la facilità con cui combina house old-school e sonorità più eclettiche, è cresciuto e si è formato musicalmente nella scena fiorentina, essendo uno degli esponenti principali della Bosconi Records, etichetta fiesolana di cui abbiamo parlato in una passata recensione. I suoi dj sets non danno punti di riferimento, grazie all'apertura mentale e all'accurata ricerca e selezione di dischi che vanno dal funk, alla disco, al downbeat, alla garage e deep-house, fino ad arrivare anche alla techno. Per quanto riguarda le produzioni, dopo aver fatto uscire su Bosconi sia il primo EP "Like a virgin", sia un doppio singolo insieme a Ilario Alicante nel 2009 si è spostato a Berlino come collaboratore per Resident Advisor e qui ha trovato terreno fertile per una serie di collaborazioni: prima insieme a Mass Prod ed Hervè Corti come Tru West (The Dowc part.1 nel 2013 e The Dowc part.2 nel 2014 entrambi su Marmo Music), dopo come Nightdrivers ("Quando party dove vai?" EP uscito a febbraio 2015 su Holic Trax), progetto techno e house nato a Berlino sempre con il decisivo apporto dell'amico Mass Prod

Proprio come Nightdrivers, il 2 marzo 2015, è uscito "Nightlights", 12" che inizia spedito con "Brightlights" (A1), una traccia che fonde techno e funk, al delirante ritmo di una drum machine 808 scandita da spericolate campanelline, continua con "The Pimp" (B1), traccia più "ghetto house", con groove da pista, open hats e vocal intrecciati, e termina con "Funkylights" (B2), la versione dub del lato A arricchita da effetti e suoni di laser in stile Star Wars.

Watergate, Propaganda Moscow, Circoloco al Detroit`s DEMF e Melt London hanno ospitato i suoi sets, ma vorrei inoltre ricordarlo per "Quattro quarti", programma che ha condotto su Controradio e nel quale ha sempre proposto mixati di dischi da club di ogni tipo. 

Sarà ospite della serata Dejavu il 13 Marzo,  presso il locale lucchese Seed Club:

https://www.facebook.com/events/1571824506423150/

Qua il link per Discogs

http://www.discogs.com/artist/1332877-Rufus-6


E qua potete ascoltare Nightlights su Soundcloud: