27 aprile 2015

HNNY - Cheer Up, My Brother

La primavera con suoi saliscendi temporali e climatici culla le idee, le piastra e leviga a seconda del suo umore, ridando slancio al torpore dei mesi invernali che hanno solidificato le convinzioni e intrappolato i movimenti. Assumere la musica del produttore svedese Hnny a modello di questa stagione di rinascita è comprensibile e legittimo al tempo stesso, perché essa rappresenta molte sfaccettature riconducibili a foglie verdi, erba che cresce, uccellini che cantano, orsi che si risvegliano dal letargo e chi più ne ha più ne metta. Il prossimo maggio l'orsetto più famoso di Svezia realizzerà su Omena Records il primo lavoro sulla lunga distanza da quando ha intrapreso la sua carriera musicale. L'album s'intitolerà Sunday ed è anticipato dal primo singolo del lotto, che è quello che vi proponiamo oggi.
Cheer Up, My Brother ricalca in pieno lo stile spensierato e allegro del musicista nordico che, come al solito, utilizza in maniera sapiente e diligente samples che s'incastrano con dolcezza l'uno nell'altro, creando un'aria di rilassatezza e lucidità unica nel proprio genere.

Sunday è pre ordinabile seguendo questo Link.

24 aprile 2015

Indian Wells - Pause

Uno spettro si aggira per il web, e questo spettro si chiama Indian Wells. Il suo nuovo disco, uscito un mese fa per l'etichetta Bad Panda Records, non è di certo passato inosservato: recensito ed incensato da molti, si prepara a diventare uno dei migliori dischi del 2015.

Di fronte a tale entusiasmo viene da chiedersi dove si trovassero gli addetti ai lavori quando il misterioso producer italiano dava alle stampe il suo primo corposo lavoro, quel Night Drops che frullando glitch, downtempo e folktronica sembrava direttamente uscito dalla cameretta di Four Tet.

Polemiche a parte, Pause si rivela un disco eccellente. Appiccicoso come la peggiore colla vinilica, barcollante nel suo lento incedere tra melodia e rumore, riesce a regalare atmosfere sognanti che richiamano paesaggi urbani immobili e deserti, di un cielo color magenta.

Si parte con Lipsia, suite elettronica adagiata su cassa e voci corali. È l'inizio di un viaggio dai ritmi compassati e contemplativi, che non disdegna però passaggi ballabili. Alcantara, giocando su caldi loop ipnotici ci traghetta verso Mountain, ambient dance che ricorda i Mount Kimbie di Carbonated. Changes, pur essendo probabilmente il pezzo più movimentato del disco, nasconde tra le pieghe di una ritmica quasi-techno un lirismo romanticheggiante.
Giunti a metà del disco si ha l'impressione di essere immersi in un flusso sonoro vario e stratificato, tuttavia incredibilmente compatto nella sua coerenza poetica.
Ed ecco allora l'intermezzo di Pause/Vignelli, immaginario intervallo che ci introduce verso l'ultima parte: mettetevi comodi, c'è ancora dell'altro. Un'eterea melodia si apre alla voce di Matilde Davoli, in quella Games in the Yard che suona un po' triste e nostalgica (i Washed Out di Far Away non sono poi così lontani). Il viaggio sta finendo, ed anche se non si sa bene se sia colpa della notte che si fa strada o della luce che squarcia il cielo nero, ci lasciamo cullare dalla tastiera celestiale di New York Nights, con gli occhi socchiusi ed un sorriso ebete stampato in viso.

La produzione levigata ma non eccessivamente patinata, così come i ritmi decisamente più dance e ballabili, differenziano quest'ultimo lavoro dal primo misconosciuto disco. Nonostante ciò sembra permanere una dimensione melodica e ritmica che allontana dal dancefloor, in favore di un ascolto intimo e consapevole.
Fatto tesoro della lezione di Burial e di Shlohmo – giusto per citare due nomi – il producer italiano ci regala un disco citazionista ed originale allo stesso tempo. Un disco che trasuda calore ed umanità, ricordandoci che anche le macchine possono avere un cuore.

A discapito dello spettro di marxiana memoria, speriamo che Indian Wells continui ad aggirarsi ancora per un bel pò. Perché si sa, gli spettri hanno vita lunga.


23 aprile 2015

Jon Hopkins / Nils Frahm - I Remember

Tutto nasce da una canzone della band Newyorchese Yeasayer. Per l'esattezza questa canzone, la cui melodia ispira a tal punto Jon Hopkins (non abbiamo bisogno di presentarvi questo signore, re dell'elettronica moderna) da spingerlo a realizzarne una versione utilizzando solo il piano che va a finire dritta dritta nella compilation che il musicista britannico realizza per la serie Late Night Tales. La rielaborazione Hopkinsoniana di "I Remember" è magia allo stato puro e ispira a sua volta un altro pezzo da novanta dell'elettronica odierna, tale Nils Frahm, che smonta la versione di Hopkins mantenendone solamente un loop di piano e costruendoci sopra un oscuro tappeto di suoni e delle drum machine che conferiscono alla traccia maggiore aggressività lasciandone però intatta l'assoluta fluidità e dolcezza.

Non vi resta che ascoltarle sulla playlist da noi appositamente creata.


20 aprile 2015

La Ritournelle360 presents: Edanticonf - MCMLXXXIX EP [Wolfskuil Records]

Se devo essere sincero, a parte il mio gusto soggettivo e personale, trovo artisti ed etichette anche grazie alla più completa ed anarchica casualità.

L'ultimo ed eccezionale esempio di scoperta del tutto inaspettata è Edoarzo Zerbinati aka Edanticonf, artista e sound designer di origini torinesi che con il suo EP "MCMLXXXIX", uscito in vinyl only il 23 marzo scorso su Wolfskuil Records, ci fa fluttuare negli angoli più reconditi e lontani dello spazio.

"1989.1", prima delle due tracce che compongono l'EP, parte lenta, 120 bpm, con ritmi sincopati e i kicks accompagnati da un sample di gocce d'acqua:
poi fa il suo ingresso un unico potentissimo synth che, impennandosi e abbassandosi a intervalli regolari, fa da struttura portante, unendosi a basso e melodia principale in un'ipnotica spirale lunga 8 minuti.

"1989.2" è al contrario più veloce, con ritmi più sostenuti, è costruita sulla base di un basso che fin dall'inizio impone la sua presenza scandendo il tempo.
Una traccia che trasporta l'ascoltatore per tutta la sua durata grazie ai suoni "trance" dalla quale è composta, grazie alla melodia, minimale ed eterea, e con l'aiuto di accelerazioni improvvise al timbro generale.
Anche in 1989.2 il tema principale sembra essere il tentativo di far percepire l'infinito dei paesaggi lunari: un viaggio cosmico, quello regalatoci da Edanticonf.

Qua potete ascoltare o acquistare l'ep, mentre qua sotto potete ascoltare MCMLXXXIX dalla pagina Soundcloud dell'artista.








14 aprile 2015

Lakker - Pylon

Loro sono due Dubliners trapiantati a Berlino. Dara Smith e Ian McDonnell sono attivi fin dal 2007 anno di pubblicazione del finora loro unico album Ruido. Dopo un paio di anni di stop hanno ripreso il loro percorso che è stato un crescendo continuo di notorietà nella scena underground finché il colosso discografico di musica elettronica R&S  li ha notati e inseriti nella propria scuderia di cavalli purosangue. Dopo vari Ep il prossimo 11 maggio uscirà Tundra, nuovo lavoro del duo Irlandese. L'album è stato proceduto da due singoli usciti a distanza di due settimane l'uno dall'altro. Il primo intitolato Three Songs e il secondo che vi proponiamo oggi. Pylon mostra un'anima fredda e granitica allo stesso tempo; lega ad un filo indissolubile l'asse Dublino-Berlino fissando con dei chiodi prominenti il muro di suono che esplode sulla nostra faccia con l'incedere della canzone. Il tutto accompagnato dalle note di piano che si trasformano e mischiano alle campane a festa della "chiesa non ortodossa" del duo.


13 aprile 2015

Recondite - Pass Up

La proficuità musicale di Lorenz Brunner (Recondite) non la scopriamo di certo oggi ma l'annuncio fatto dall'artista tedesco pochi giorni fa, attraverso il quale si rivelava l'uscita di un nuovo Lp, ci ha lasciati a bocca aperta per la gioia di avere una nuova release da uno dei migliori produttori e dj del momento. Quindi si, anche il 2015 vedrà la sua luce toccata dall'impronta di Recondite, che procede spedito al ritmo di un nuovo album all'anno.
Passiamo alle informazioni: il nuovo lavoro s'intitolerà Placid, uscirà per Absurd Recordings il prossimo autunno ed è anticipato, per ora, dalla traccia che vi proponiamo oggi. Pass Up riprende in pieno lo stile del musicista nord europeo dandone però una sfumatura più ambient e rilassante rispetto alle armonie del precedente Iffy. Oramai non stupisce più la pulizia e la precisione di un'ingegnere del suono qual'è Recondite che coniuga brillantezza a meticolosità, nitidezza a oscurità e che in definitiva, ci farà affrontare questo autunno con il sorriso sulle labbra.

09 aprile 2015

Throwing Snow - Lumen/Paint By Numbers

Torna sulla scena anche Ross Tones aka Throwing Snow con un paio di canzoni che formano le facce del nuovo Lp in uscita per Houndstooth. Il lato A è costituito da Lumen mentre l'opposto s'intitola Paint By Numbers. Entrambi i pezzi suonano e mostrano molto il lato dance del producer d'oltremanica che abbina come al solito un vago senso di oscurità nelle note profonde e adunanti delle sue canzoni. Lumen si avvolge diretta e scontrosa intorno ad un synth paranoico e schizzo frenico mentre Paint by Numbers ha un impatto più soffice e s'insinua nella mente umana a colpi di drum machine splendidamente orchestrate da un maestro che veste infradito ma ha un cuore di ghiaccio. Musica estiva per anime fredde. Throwing Snow ha ancora una volta fatto centro.


02 aprile 2015

La Ritournelle360 & Dejavù presents: MODUS [Marmo Music, Wo Land]


L'artista che vi presentiamo oggi e che sabato 4 Aprile si esibirà al Seed Club nell'ambito della serata Dejavu, è  di origini trevigiane ma stabile a Genova.


La stabilità a Genova è dovuta alle sue attività e alla stretta collaborazione con Wo Land, etichetta nata nel 2011, sorta come "territorio creativo d'approdo" per la creazione e la produzione di progetti visivi e sonori, con l'intenzione di "liberare e modificare la percezione della realtà" e produrre musica sperimentale per i più diversi contesti e scenari.


Massimo Pegoraro aka Modus, è un dj/producer che durante la sua carriera si è sempre speso nella ricerca e nella sperimentazione sonora.
Nell'era della sincronizzazione digitale ha cercato di basare il suo repertorio sul Live puro, passando principalmente attraverso il sapiente uso di sintetizzatori micro-modulari e campionatori, o in ogni caso macchine analogiche.
Il prodotto finale è una musica techno-funk avvolgente e melodica, le cui partiture portano a risultati imprevedibili e gli impulsi della quale derivano sia da un' improvvisazione libera da schemi e logiche preconfezionate, sia dall'accurata e precedente progettazione matematica sonora.
Un esempio concreto lo si può scorgere in "Adderf Arreug", 12" uscito nel dicembre 2014 per Marmo Music, la cui ideazione è stata ispirata da una visita di Modus all'istituto IAM-GRM di Parigi: durante tutto l'ascolto si ha la sensazione di entrare in un'esperienza mistica e di suoni extrasensoriali, quasi immersi in un'aura magica scandita dal synth.

Questo è il link di Adderf Arreug:

https://soundcloud.com/marmo-music/sets/modus-the-adderf-arreug-ep-incl-remix-by-hieroglyphic-being-marmo-003-snippets

Qua potete ascoltare un mix live di Modus:
https://soundcloud.com/marmo-music/radio-marmo-4-modus-live-at-262-genova

E questo è il link dell'evento di sabato 4 Aprile al Seed Club:
https://www.facebook.com/events/448662688620273/