30 maggio 2015

Bloum - Troubled City EP


Ve ne avevamo già parlato in uno dei nostri "Introducing" di due anni fa come band di sicuro avvenire. Loro sono i Bloum, sestetto parigino che abbina, nel proprio progetto, musica e video facendoli andare di pari passo, come due fette "socie alla pari" della stessa torta, che si completano a vicenda (https://www.youtube.com/watch?v=l2J59wMGQXg).

A distanza di un anno da Acte 1, primo Ep del collettivo francese uscito per Animal Records, è uscito pochi giorni fa Troubled City, lavoro di 4 tracce che conferma e amplia gli orizzonti positivi che il gruppo ci aveva trasmesso con la precedente opera.

Quattro pezzi che spaziano a libero piacimento nelle lande delle elettronica moderna, lasciando trasparire un'attenzione longitudinale a tutte le diversificazioni del suono, affrontate e superate grazie ad un'egregia vena creativa che rende ogni canzone diversa dalla precedente ma ugualmente interessante. Così troviamo cavalcate di memoria Kavinskyiana (La Douce) che si mescolano a synth psichedelici e sax esoterici come nell'iniziale Bells, momenti riflessivi rappresentati da un flauto traverso che nascondono una dolce ma decisa ripartenza (Lady Mountain) e collaborazioni che fanno l'occhiolino e sfiorano ambiti pop salvo poi ritorcersi in un assolo jazzy di un sassofono che ha il sapore della libertà (la conclusiva Bath in the Milky Way, che si avvale della voce di Cyrille Aimèe).

Libertà di fare quello che ci pare. Nella musica nulla è più importante e ai Bloum riesce benissimo.

26 maggio 2015

Petit Biscuit - Alone

Chi, come molte altri, al giorni d'oggi produce musica nella propria cameretta alzi la mano!

L'artista che vi andiamo a presentare oggi fa parte di questa schiera di innumerevoli fedeli, ma in più, dalla sua, ha quella discreta dose di talento che lo ha portato a soli 15 anni a comporre innumerevoli produzioni che lo hanno catapultato sulla pagina musicale ed etichetta francese Electro Posè: stiamo parlando del produttore francese Petit Biscuit che oggi ha rilasciato l'ennesima piccola perla della sua breve carriera.

Il nuovo singolo Alone si muove tra picchi e repentine discese in valli delicate e libere da qualsiasi forma di pensiero e preoccupazione proiettando l'ascoltatore in una zona serafica di rilassamento ed è accompagnato da un significativo video girato che ci mostra tutto quello che possiamo fare seguendo il tocco sensibile delle nostre mani.

Una chitarra, un piano, un computer e una generosa dose di talento concessa da madre natura. A volte basta questo per far chiudere gli occhi alla gente ed emozionarla. Petit Biscuit ci riesce.

Pagina soundcloud: https://soundcloud.com/petitbiscuit

Qua sotto il video girato da Pierre Alexandre Girard:



25 maggio 2015

Heathered Pearls - Interior Architecture Software

Modellare una scultura e modulare le frequenze di una canzone sono due atti più vicini di quanto in realtà si possa credere. Si tratta di far oscillare e ondulare le linee del materiale che scegliamo. Importa poco se esse siano formate da legno, marmo o note musicali. Quello che più conta è l'immaginazione, l'impegno che l'artista si prefigge nella sua mente, non la mano o la modalità con cui si porta l'opera a compimento. Quest'ultima è solo una mera linea fisica di marcamento di territorio, mentre la prima è condizione essenziale per il proseguo della prestazione.

Per Jakub Alexander, alla sua seconda prova sulla lunga distanza sotto lo pseudonimo di Heathered Pearls, scultura e musica sono strettamente correlate e sono due delle rappresentazioni della propria arte. L'opera che compare sulla copertina del suo album di prossima uscita Body Complex è dello stesso artista polacco ed è stata composta per apparire come due cose differenti a seconda che la si guardi da vicino o lontano. In Interior Architecture Software, primo estratto dell'album in uscita per Ghostly International, la visione multipla e complessa della realtà di Jakub emerge nell'architettura che avvolge il suono delicato e ricercato della traccia.
Un lavoro che parte scavando negli angoli reconditi della scena techno statunitense (dove Alexander vive dopo esservici trasferito dalla Polonia), per poi entrare nella rave music sfiorando la deep house e concludere il suo viaggio al centro della propria struttura, inglobando il suono di una forte chiave distintiva, volutamente cosciente delle proprie produzioni e possibilità. Quando un'artista arriva a un livello di consapevolezza di questo tipo, la strada verso il riconoscimento e il successo è, senza ombra di dubbio, in discesa.

23 maggio 2015

Godblesscomputers - Plush and safe

C'è chi ama nascondersi e chi preferisce dichiararsi. Lorenzo Nada a.k.a. Godblesscomputers appartiene senza ombra di dubbio alla seconda categoria. Ma attenzione, non stiamo parlando di trovate pubblicitarie, di trito e ritrito marketing musicale; parliamo piuttosto della necessità artistica di rivelare la genesi del proprio disco ed il vissuto personale che l'ha influenzato.
Coprodotto da La Tempesta International e Fresh Yo! il nuovo disco di Godblesscomputers arriva dopo una manciata di EP ed un lavoro sulla lunga distanza, Veleno,  uscito l'anno passato, vero e proprio racconto sonoro dedicato alla contaminazione tra uomo e natura.
Queste poche indicazioni bastano a fornirci le coordinate della musica di Lorenzo Nada: un'elettronica riflessiva dal contenuto concettuale e biografico, più da ascoltare che da ballare.

Plush and safe è un disco che si origina e trae linfa vitale dalla natura degli opposti. Come recita il comunicato stampa che ne ha accompagnato l'uscita "L’opera può essere letta così: la mancanza di stabilità e di sicurezza non danno la possibilità di fermarsi troppo a pensare e diventano prerequisito per creare. Plush and Safe rappresenta proprio il contrasto tra la ricerca della sicurezza e del controllo e la presa di coscienza dell’impossibilità della cosa".

È forse proprio per questo che risulta difficile trovare una matrice delle dodici tracce che compongono il disco. C'è il calore della musica nera – hip hop e soul – ma c'è anche il battito glaciale dell'elettronica più geometrica. Ci sono i suoni concreti, selezionati e ricomposti in partiture alle volte orchestrali e classicheggianti – come nella conclusiva Somewhere away from me –  ma c'è anche una struttura ritmica di matematico rigore a fare da asse portante.
Leap in the dark richiama alla mente il primo Nicolas Jaar, Clouds il trip hop elettronico di DJ Shadows, Discordia parte come un pezzo di Flying Lotus per poi sciogliersi in una coda di chitarre alla Dark Side.

Godblesscomputers disegna traiettorie sghembe che vanno dritte alla meta, quadri astratti dalle geometrie singhiozzanti eppure terribilmente armoniose. Il disco scivola via tutto d'un fiato, senza lasciarci il giusto tempo per prestare attenzione alla complessità degli incastri, ai loop stratificati, alla molteplicità dei suoni – siano essi concreti o di sintesi. Ma sarebbe un vero peccato: un secondo passaggio è d'obbligo. Disco da ascoltare e riascoltare con lo sguardo rivolto verso un orizzonte torbido, alla ricerca di risposte che probabilmente non esistono. Con la consolazione, forse, che il senso risiede tutto intero nelle domande.



22 maggio 2015

La Ritournelle360 presents A R T S: una label collettivo.



Quello che voglio proporvi oggi è un focus.
Metteremo sotto la nostra lente d'ingrandimento una label, presentandola per quello che è, per come è nata e si è sviluppata e per la concezione di musica che incarna.

Vi vogliamo presentare A R T S, un'etichetta di recente fondazione, creata in Italia nel 2013 da Emmanuel Ashoka Beddewela aka Emmanuel, dj/producer di origini Srilankesi/maldivesi, nato in Grecia e trasferitosi poi a Milano.
Tutto è partito dalla sua volontà di stampare da indipendente i primi due dischi (Emmanuel - Radice/Logic Instance EP, 2013 e Samuel L Session - Tape EP, 2013), in seguito svariati amici ed artisti hanno cominciato ad inviargli le loro produzioni: così è nata una vera e propria piattaforma/collettivo basata sulla qualità e il sicuro spessore delle tracce.

A poco a poco, trainati dalla forza di Emmanuel e dalla progressiva crescita del progetto, sono stati coinvolti alcuni tra i migliori dj/producers europei e mondiali, quali ad esempio Jonas Kopp (Throbbing EP, 2013), Terrence Dixon (Remixed EP, 2013), Dax J (Atlantis EP, 2014), Mark Broom (Nova EP, 2014), Radio Slave (Sick Note 12", 2014).
Ma non sono mancate le occasioni per scommettere, lanciare e investire su giovani alle prime esperienze come Valmay, Kiktatone, Recid, o per produrre artisti già abbastanza rodati come Cleric, Sawlin, Electric Rescue.

Nell'ambito dell'elettronica, ARTS si concentra prevalentemente sulla techno, sia nei suoi lati più duri, oscuri, potenti, quasi spigolosi, sia nei suoi lati più dolci e romantici.

E' suddivisa in altre 3 etichette sorelle, affinchè tutte le varie sfumature di elettronica possano essere coperte, il tutto in modo compatto e omogeneo: ARTS Collective che non si discosta molto dall'etichetta "madre" ma che è caratterizzata da tratti warehouse, ARTS Digital Series limitata al digitale, ARTS Transparent concentrata su produzioni deep/dub e rivolta all'esplorazione di un mondo più melodico (il classico e per ora unico esempio è Détaché - I will follow you, 12", 2015, con remix di Area Forty One e Gasometric Run).


Qua sotto ho scelto una traccia per ogni ramificazione di ARTS:

ARTS:







ARTS COLLECTIVE:



ARTS DIGITAL SERIES:



ARTS TRANSPARENT:







Qua il link di Discogs:

http://www.discogs.com/label/90144-Arts




20 maggio 2015

Evigt Mörker, 3 EP: Una visione mistica


Evigt Mörker è un producer svedese che nel tempo ha perfezionato il suo sound attraverso la ricerca spasmodica di sonorità ambient molto raffinate e melodiche.
Recentemente ha remixato Variation 1 di Array Access, per Ressort Imprint, ma con questo post volevamo concentrare la nostra e la vostra attenzione su "3", il suo terzo EP (dopo i primi 2 EPs, "1" del 2013 e "2" del 2014), uscito a fine aprile, ma sempre attualissimo.
Vinile limitato a 500 copie.

Omogeneo, dolce ed elegante, la traccia di 3 che più ci ha segnato è Beaivi, una visone celestiale e mistica, in cui voci femminili si impennano e si abbassano in coro e all'unisono, ma tutto il lavoro è strutturato magistralmente.
Non vi resta che ascoltarlo, se vorrete immergervi nelle sue atmosfere.

Tracklist:

A1. Parusi
A2. Beaivi
B1. Ögat Av Regn
B2. Seraf

https://evigtmorker.bandcamp.com/album/3

http://www.discogs.com/Evigt-M%C3%B6rker-3/release/6970200

19 maggio 2015

Hydrangea - Lundur: Un Viaggio Senza Destino




Oggi ho scoperto un disco malinconico, etereo, puro: si chiama Lundur.
La mente che ha creato questa perla ambient è Hydrangea, giovane ragazza producer e graphic designer proveniente dalla Francia dell'ovest.

Questa traccia sembra voglia trasmettere le sensazioni di un viaggiatore che cammina in una landa infinita, avvolto in un fascino transitorio, perchè passa di lì, si ferma a indugiare degli attimi, per poi ripartire senza soste e senza meta alcuna, perchè senza destino.

Altre parole non servono, sarebbero solo superflue.




Qua su Youtube:

https://www.youtube.com/watch?v=pm99QzuEbMQ